“Annuntio vobis gaudium magnum; habemus Papam: Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum Georgium Marium Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Bergoglio qui sibi nomen imposuit Franciscum”
E’ emozionante vivere l’elezione di un nuovo Papa. E ci sono tanti “segni” particolari che caratterizzano l’elezione di Francesco, il 266° successore di Pietro e di Benedetto XVI, Papa Emerito.
Dopo 1300 anni un Papa non europeo, con nome Francesco, il primo dopo San Francesco, che il Conclave è andato a prendere “quasi alla fine del mondo”.
Dicono che sia un uomo semplice che fino ad ieri, si muoveva in bici o metro e infatti, si presenta con la croce, in abito “bianco”, senza la ricca stola che indossa giusto il tempo della benedizione.
Nei dieci minuti in cui si presenta, per la prima volta, ai fedeli parla di sé chiamandosi ripetutamente vescovo di Roma e chiede il “favore” di pregare per lui in silenzio (un silenzio che si rivelerà assordante) prima della sua prima benedizione Urbi et Orbi.
Poi il “Padre Nostro” e l“Ave Maria” all’unisono con i fedeli assiepati in Piazza San Pietro e collegati da tutte le parti del mondo tramite tv, radio e internet.
Cosa non indifferente, ha sorriso più di una volta e ha salutato augurando a tutti “buona notte e buon riposo”, con una semplicità fuori dal comune.
Immediato anche il tweet “Habemus Papam Franciscum“, l’aggiornamento del sito ufficiale del Vaticano la stampa e distribuzione di un’edizione speciale dell’Osservatore Romano (andato a ruba in mezz’ora).
Fatti e segni nuovi, segni di un cambiamento (epocale)?
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